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Fori Imperiali
 

:
I Fori Imperiali
Foro di Cesare

54 a.C. – Conquiste galliche; lettera di Cesare a Cicerone per acquistare terreni limitrofi al Foro Romano;
48 a.C. – Battaglia di Farsalo e voto di Cesare di erigere un tempio a Venere;
26 settembre 46 a.C. – Inaugurazione del Tempio e del Foro non ancora completati;
15 marzo 44 a.C. – Uccisione di Cesare;
80 d.C. – Incendio che distrugge il Foro;
12 maggio 113 d.C. – Traiano dedica il Tempio ricostruito;
283 d.C. – durante il regno di carino e Numeriano un altro incendio distrugge il Foro, che viene in gran parte restaurato da Diocleziano.

Area complessiva: 160x75 metri

Foro di CesareLa piazza, di forma rettangolare allungata, aveva sui lati portici colonnati a due navate, mentre sul lato di ingresso il portico era a navata unica, verosimilmente per la presenza del Chalcidicum, l’ingresso monumentale della Curia.
Il soffitto piano dei porticati laterali si appoggiava a una serie di tabernae (botteghe) di età augustea, parzialmente ricostruite sotto Traiano. Le botteghe sono di misura diversa, incuneate nel taglio del colle capitolino, e prospettano al secondo piano sul Clivo Argentario, l’antica via che congiungeva il Foro Romano al Campidoglio.
Foro di CesareUn colonnato aperto verso sud-est dava accesso a una grande latrina semicircolare, di epoca traianea, considerata la più grande del mondo antico.
Traiano aggiunse inoltre, come prolungamento del portico sud-occidentale, una struttura a pilastri a doppi navata e con due bracci, addossata al taglio del Campidoglio.
Foro di CesareL’edificio è generalmente identificato con la Basilica Argentaria, documentata dalle fonti del IV secolo d.C. e certamente connessa con l'omonimo Clivo. Il fondo della piazza era occupato dal Tempio di Venere Genitrice, con otto colonne sulla fronte e nove sui lati lunghi, privo invece di colonne sul lato di fondo (periptero sine postico).

Funzioni
Foro di CesareIl Foro non era destinato ad attività commerciali, ma a luogo di incontro per la trattazione di pubblici affari e alle attività più nobili che fino ad allora si erano svolte nel Foro Romano.
La Basilica Argentaria doveva essere un mercatino specializzato nella vendita di vasellame bronzeoe di argenti. In età tarda l’edificio ospitò certamente una scuola. L’interno della cella del tempio svolgeva in qualche modo anche le funzioni di museo, poiché vi erano raccolte diverse opere di artisti celebri: la stessa statua di culto era una Venere scolpita da Arkesilaos, celebre artista del tempo di Cesare. Insieme ad essa si conservavano dipinti di Timomaco di Bisanzio, sei dactylothecae (raccolte di gemme incise) e una statua-ritratto in oro di Cleopatra.

Contesto storico
Il Foro di Cesare era stato costruito per dare maggior respiro al Foro Romano, ma costituì in effetti uno dei più eclatanti monumenti di autorappresentazione del potere politico. Cesare stesso si comportava nel Foro come un sovrano greco-orientale, accompagnato da un corteo di elefanti e, contro ogni norma repubblicana, una volta ricevette il Senato seduto al centro del tempio. Non a caso il dittatore aveva fatto collocare davanti al tempio una statua che lo rappresentava in groppa al Bucefalo, il celebre cavallo di Alessandro Magno, simbolo del potere assoluto. Il Tempio di Venere Genitrice sullo sfondo, volutamente in posizione assiale, si pone come conclusione ed elemento unificante della complessa architettura. La visione rigorosamente centralizzata corrisponde a una funzione ideologica e propagandistica ricalcata dai santuari ellenistici.
Anche la scelta del sito è significativa: il futuro dittatore non voleva allontanarsi dal centro del potere, rappresentato dalla Curia, sede del Senato, della quale il Senato stesso aveva appaltato la ricostruzione proprio a Cesare poco prima della sua morte.

La latrina
L’ambiente semicircolare, in opera laterizia (mattoni), presenta un vespaio sottostante il pavimento con suspensurae (pilastri di mattoncini), per l’inserimento delle fognature.
La zona perimetrale doveva essere coperta con una volta a botte anulare, mentre il settore centrale era presumibilmente scoperto per garantire luce e una buona areazione. Nonostante la funzione modesta (una toilette pubblica), le pareti erano rivestite di marmo, come mostrano i fori per le grappe di fissaggio delle lastre sulle pareti.
Le mensole in travertino sorreggevano i sedili per circa 50 persone. Si tratta di un esempio di impianto igienico tra i più grandi ed eleganti del mondo antico.

Graffiti sui muri
In epoca tardo-antica la Basilicata Argentaria fu sede di una scuola, come attestano i graffiti con versi tratti dall’Eneide, ancora visibili sull’intonaco delle pareti.
Si è supposto che uno dei maestri fosse Caecilius Eros.Non vi sono però solo scritte, ma anche una serie di figurette comiche e ritrattini, da attribuire forse agli allievi annoiati.

Elementi decorativi
La ricchissima decorazione architettonica del tempio di Venere Genitrice, riedificato da Traiano, è stata ricostruita basandosi sia sulle fonti storiche, che in ogni tempo ne hanno documentato la magnificenza, sia sui frammenti recuperati durante lo scavo degli anni ’30, recentemente restaurati e sistemati all’interno delle tabernae.


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